Il 21 giugno è il Solstizio d’Estate, il giorno che segna l’ingresso dell’Estate ed è il giorno più lungo dell’anno.
Durante il Solstizio d’Estate accade che la Terra, con il suo emisfero nord, raggiunge la sua massima inclinazione verso il Sole, ricevendo così la massima luce diurna. Nell’emisfero sud, invece, questo accade il 23 dicembre. Astronomicamente segna il primo giorno d’Estate, in cui si verifica il giorno più lungo e la notte più corta.
Viene celebrato in tutte le culture del mondo che inneggiano alla forza solare che emerge forte e prorompente. Il Sole è l’amante che dopo tanta trepidante attesa accoglie l’amata nella sua alcova universale. Questo amplesso cosmico ingravida la Terra che accoglie l’energia solare. Il principio maschile (Yang) raggiunge il suo massimo fulgore nella fusione con il principio femminile (Yin). Insieme queste energie generano la vita cosmica. Se il solstizio d’Inverno è considerato sotto un profilo mitologico-antropologico come una festa del Cielo e del Sole e quindi un tripudio dei principi divini maschili. Il solstizio d’Estate è la celebrazione estiva della Festa della Terra e quindi dell’elemento divino femminile.
SIGNIFICATO ESOTERICO
Esotericamente i solstizi corrispondo a due varchi cosmici, a due porte universali attraverso cui il Sole e la sua energia cambia rotta e inverte il suo flusso. Il tempo del buio cosmico che corrisponde alla discesa negli inferi durante il viaggio iniziatico nell’oltretomba termina e rinasce con la luce che filtra dai varchi solstiziali. Renè Guenon definisce i solstizi due porte d’ingresso e di fuga segnati dallo zodiaco sull’asse Nord-Sud. La porta di entrata, detta Porta degli Dei, è associata al solstizio d’Inverno e alla costellazione del Capricorno. La porta di uscita o di fuga, denominata Porta degli Uomini, è associata al Solstizio d’Estate e si trova nel segno del Cancro. Il senso simbolico di questo viaggio cosmico che compie il Sole varcando la Porta degli Dei della durata di sei mesi è quello di approdare al suo massimo fulgore energetico, per poi declinare verso la discesa negli inferi una volta varcata la Porta degli Uomini.
CELEBRAZIONI RITUALI
Famosi quelli che avvengono in luoghi speciali come sono i siti megalitici. I dolmen o i menhir danno luogo a un prodigio che vede i raggi del sole proiettarsi in un gioco particolare di luce che crea cerchi di luce e raggi che trafiggono il centro di questi luoghi particolari. Stonhenge ne è forse l’esempio più conosciuto. Questi luoghi sono dei veri e propri accumulatori di energia cosmica. Fuochi rituali vengono accesi un po’ in tutto il mondo. Perché il fuoco rappresenta la forza trasmutatrice degli stati. La purificazione di uno stato e il passaggio ad un altro. Ed è in questo giorno più lungo dell’anno che alcune piante raggiungono la loro forza e potenza con qualità prodigiose e medicamentose. Come il cardo, la salvia, la verbena, la valeriana, la maggiorana, la menta, l’artemisia, la ruta, l’arnica, l’iperico e l’erba caccia streghe o scacciadiavoli. Il rito della rugiada della festa di San Giovanni legato al rito dell’acqua odorosa in cui vengono messe a dimora per una notte le erbe e i fiori di campo raccolti. Una volta filtrata, con quest’acqua ci si bagna il viso e le mani. Questo rende possibile l’acquisizione del potere energetico delle piante e di tutto il cosmo.
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