Ci sono parole che diventano sempre più belle se smozzicate dall’uso. E “Grazie” è una di quelle, se non la più bella. Il pronunciarla attiva un atto di trasformazione ed avvia uno scambio energetico profondo e completo tra chi la pronuncia e chi la riceve. Osando potremmo definirla una vera e propria iniziazione del logos che si rinnova ogni volta che la pronunciamo. È una conquista che si rinnova nell’altro e con l’altro ogni volta che lo accogliamo con la nostra gratitudine.
Non è solo frutto di una buona educazione, ma è un atto empatico di natura emotiva.
Nel momento in cui pronunciamo la parola “grazie” ci predisponiamo mentalmente ed emotivamente in modo positivo. Il suono della parola ci risuona dentro come fossimo una cassa armonica e ci modifica e predispone all’apertura verso il prossimo.
Ringraziare è un atto paragonabile ad una benedizione che rinnoviamo ogni volta che ne pronunciamo la parola.
Io ringrazio Te. Ringrazio il fatto che tu esista, che tu stia facendo qualcosa per me. Ti ringrazio e ti accolgo per trasformare Te in me e me in Te.
È un momento sospeso in cui due mondi sconosciuti s’incontrano. E l’uno apre la conoscenza di sé all’altro. In una semplice parola è custodito il senso della vita.
Usiamo il “grazie” per meditare. Ripetiamo più volte la parola e seguiamo l’energia dentro di noi. Sentiamola amplificare e valicare la nostra mente in questo viaggio alchemico di trasmutazione. Fino ad approdare al mondo dei sentimenti. Il “Grazie” unisce cuore e mente nel raggiungimento dell’UNO.
Essere grati significa essere positivamente predisposti nella vita di tutti i giorni.
Migliora l’umore. Favorisce il benessere fisico. Tutela il sistema immunitario. Modula la pressione sanguigna e regola il sonno.
Grazie. È un dono dell’Universo che ci ricorda il Dio che è in noi. Essere divini e umani è il nostro fine ultimo nel raggiungimento dell’Unità.